Si dirà, di questi giorni, che erano i giorni delle felpe e delle maschere. I giorni delle tute e delle vestaglie. Non dei pigiami, no. Perché per lavorare, lavorare da casa, spazio assediato da Sky, musica, la Play dei figli, i figli, occorre più disciplina che durante la preparazione di un esame universitario. È come per lo scrivere: «Ispirazione? Macché ispirazione! Bisogna alzarsi, rasarsi, cambiarsi di tutto punto e scrivere ogni santo giorno che Dio manda in terra» (Jay McInerney).
I giorni in cui un oggettino piuttosto macabro, fragile quasi quanto noi, è assurto al rango di nuovo status symbol. Donne e uomini in maschera con e senza filtro, in fila davanti alle farmacie, a guatare con invidia chi ha rimediato il modello FFP3.
Giorni per chi ha la fibra giusta. Quella da 1000, possibilmente. I giorni del cielo, del vino e delle rose, di gloria e del condor. Giorni perduti. Un elenco di film in concorso, perché si fa man bassa di film, in questi giorni, e ancor più di serie TV. E libri da leggere. Approfittarne. Post sui social che valgono come passeggiate, statistica delle videochiamate in netto aumento; poi diari, appunti, scritture per i posteri.
Ecco, lasciateci qualcosa. Lasciatelo qui, a WestEgg.
Mentre smartworkate, cucinate, giocate, leggete, sperate, impazzite, chattate, fate sesso, litigate, lasciateci i vostri pizzini dal domicilio coatto: venti o trenta righe al giorno, non di più, su di voi e l’invenzione di questo tempo nuovo. Mini racconti per riprogrammarvi, fare il punto, ancorarvi, distrarvi. Qualcuno ci ha rifilato un palinsesto vuoto: tocca riempirlo.
Inviate i vostri mini racconti, di lunghezza non superiore alle 2.000 battute, a
A Covid-19 abbattuto, i racconti selezionati verranno raccolti in un ebook che diffonderemo viralmente.