Folli come le reminiscenze d'infanzia inghiottite dal frastuono di un'educazione pre-pop, certe immagini del nostro retroterra industrial-culturale hanno finito per sfocarsi nel sordo naufragio delle informazioni indivisibili, nel tenue baluginio dei sogni sognati in braccio al mattino. Chi si ricorda più dei Fonzies alle arachidi? Il pacchetto era di un blu avvincente (tra il Persia e l'elettrico), l'anno tra Settantotto e Ottantuno, perché li compravo al baretto delle elementari, e certamente non più in là dell'Ottantadue – ho in mente la scena scolpita controluce del sottoscritto che sgranocchia quei vermetti marroni mentre sfoglia l'album Panini dei Mondiali di Spagna nel cortile di scuola, poi il file di memoria è corrotto dall'apparizione di Barbara Guglielmetti in tutina da ginnastica, ciò che all'epoca poteva riassumere un mio primitivo, vagamente sentimentale concetto di "splendore abbagliante". Illa discessit, ego somno solutus sum. Negli anni, non scherzo, mi sono costruito attorno al rimpianto – parlo dei Fonzies, non di Barbara – un'impalcatura di crescente rassegnazione. Scipioncello dei miei stivali, continuavo a ripetermi, te li sei sognati, lascia perdere. Qualche tempo fa, ormai molto tempo fa, un rigurgito di nostalgia mi aveva spinto sulla pagina di Wikipedia (la Treccani stranamente li sdegna) alla ricerca dei croccantini perduti. Niente. Ho ricontrollato ieri, l'aggiornamento è al 2014: sulla pagina figurano i passaggi, non troppo complicati, da un distributore all'altro (ma non compare l'anno preciso di introduzione in Italia), e i gusti che man mano hanno affiancato il flavour originale – quel misto di cirro-cumuli caseari calpestati da un piedone in cancrena. Ebbene, il catalogo è questo: bacon, paprika, peperoncino, quattro formaggi. Più il choko, un'idea della nuova proprietà. Mi chiedo se non voglia rappresentare l'equivalente fonzesco dei pop-corn al caramello. Ma lasciamo stare le vicende intertestuali del mais. L'unica notizia circa l'oggetto della mia passione fanciullina ha un carattere apparentemente innocuo, sapete quelle frasi di una confidenza svagata da bugiardino, neutrale e informativa? I dati sulla composizione del prodotto ci avvertono distrattamente che «si potrebbero trovare dei residui di uova, grano ed arachidi». Ho subito pensato a Mr. Peanut, il romanzo di Adam Ross, e stavo per piombare in un baratro immaginario di coliti, reazioni allergiche e celiachia, quando il mio istinto simbolico – cioè la noia che mi assale ogni volta che sono in presenza di termini medici o romanzi di Adam Ross – ha deciso di portarmi altrove. Ragiona, mi sono detto, la tua eccitazione di ragazzino è sopravvissuta fin qui, e guarda caso dentro un'informazione marginale, nel granulo di una residualità speciosa – ma quanto cazzo ti somiglia! Coincidenze sinistre, aria di complotto informatico. Ho cominciato a sentirmi addosso una specie di paranoia: per internet non esiste il tempo, la memoria di Google è un orizzonte piatto (lo ha detto Marc Fumaroli, posso fidarmi), la Tecnica è la negazione della Storia (lo ha detto Heidegger, e già mi fido meno). Ma ecco il match, ecco l'insperata trouvaille, ecco quella genialata di Facebook! Pensateci bene: dov'è che puoi trovare ciò che il Sapere Organizzato si ostina a rifiutarti? Animato da una paranoia personale, mi sono immerso nel Crogiolo della Paranoia Mondiale. Marcella Ghidini, Odile Cazeneuve, non vi conosco, ma vi sono grato. Ecco il post di Marcella: «Qlcuno si ricorda i Fonzie alle arachidi? Piacevano sl a me ed a Odile Cazeneuve? Li rivoglio!!»

Certo non è molto, nella citazione del marchio è caduta la "s" finale, la qual cosa ti spalanca l'immagine inquietante di Henry Winkler spalmato di burro di noccioline – ma l'informazione mi pervade come un tonico. Esistono due tizie che se li ricordano. Non avendo un account Facebook sono limitato alle pagine aperte, quindi non visito i rispettivi profili. E forse è meglio così. Già mi vedo assorbito in un Gruppo tipo "Quelli che rivendicano l'esistenza dei Fonzies alle arachidi" (utenti: 3, caratteristica: visionari).

Ma due indizi fanno una prova? Filologicamente quella di Marcella Ghidini è una testimonianza diretta, ma il link a Odile Cazeneuve è già seconda mano. No. Devo essere cauto. Prima di sferrare l'attacco decisivo alla Memoria devo raccogliere altre testimonianze. Astuzia, Sherlock: frugare nei particolari ti ha portato fin qui, ma adesso osserva l'insieme. Spalanca lo sguardo. Ti ricordi quel viaggio a Mauritius? Cosa ti aveva colpito? Che tutti mangiavano pollo. Già. Figli di puttana aviofagi. La capitale, Port-Louis, era un trionfo di KFC. Da Mc Donald's vendevano solo il McChicken e le crocchette. Hai girato in lungo e in largo per il paese senza inciampare mai in un maledetto bovino. Solo polli e ananas, e intingoli di pollo all'ananas. E quel giorno – adesso ricordi, vero? – sei entrato in un minimarket, e cosa hai visto sullo scaffale delle patatine? I Fonzies "Chickenator". Ah! Come hai potuto dimenticarli? Hai pensato che fosse una vendetta imperscrutabile per l'estinzione del Dodo.

Bene, adesso che si fa? Elementare, Watson, li googliamo.

Ecco là, myfitnesspal.com, ti dice tutte le calorie dei Fonzies Chickenator. E c'è una finestrella con sopra un grazioso invito: CERCA NEL NOSTRO DATABASE PER NOME.

Piccoli stronzi, questa volta vi becco. Digito "Fonzies arachidi".

Not found.

Ma aspetta a deprimerti. Cosa è apparso laggiù in basso?

Fonzies Nutmania.

Purtroppo non c'è nemmeno una foto, solo un regesto di carboidrati, grassi saturi, polinsaturi, colesterolo, sodio, potassio. Fanculo. Ma basta googlarli, no?

Barbara che avanza sotto la luce tiepida del doposcuola.

La stessa tremula euforia mentre accosto la tastiera.

Un diluvio di match. A questo punto clicco su "immagini".

La confezione è verde, non è quella che distribuivano da noi, ma sono loro: gli zeppi color merdicella. La mia madeleine. Trovo persino l'azienda che ha prodotto il loro spot per il web, la Little Onion Design. Incoraggiante. Mi butto sul sito, intanto per vedermi lo spot, ma soprattutto per scoprire l'ubicazione dell'azienda, e possibilmente dov'è che vendono i miei adorati.

Grecia. Lo spot dei Nutmania sloganeggia in greco moderno.

Domani mi faccio tradurre le scritte sul pacchetto, perché a parte "metallikò nerò", "Torosidis" e "Manolas" la lingua mi è aliena. Graecum est, non legitur. Però lasciatevelo dire: il momento ha una sua solennità, mi sento come Schliemann sulla collina di Hissarlik.

Esistevano, dopotutto.

Esistevo, allora.